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L’usufrutto è, nel nostro Ordinamento giuridico, uno dei diritti reali su cose altrui.


Scopriamo insieme ulteriori dettagli e caratteristiche di questo istituto nel nostro glossario giuridico odierno.

Cosa Sono i Diritti Reali?

I diritti reali sono quei diritti che consentono a chi li detiene di esercitare un potere sulla cosa.

Il diritto reale più conosciuto ed immediato è sicuramente il diritto di proprietà.

Tale diritto fornisce al suo titolare un potere quasi assoluto sul bene in questione.

È bene sapere però, che il diritto di proprietà non è l’unico diritto reale: esistono infatti dei diritti che danno un determinato potere sulla cosa nonostante non si è proprietari.

Il nostro ordinamento ne disciplina ben sei definendoli diritti reali su cosa altrui.

Questi sono:

  • il diritto di usufrutto
  • diritto di uso
  • di abitazione
  • il diritto di enfiteusi
  • di servitù
  • diritto di superficie

Oggi parleremo più nel dettaglio del diritto di usufrutto.

Secondo l’articolo 981 del codice civile, si tratta di un diritto reale di godimento che consente ad un soggetto diverso dal proprietario di utilizzare e godere di un bene.

Tale soggetto prende il nome di usufruttuario, mentre il vero proprietario prende il nome di nudo proprietario.

Questo perché pur essendo il titolare del diritto di proprietà, non gode direttamente lui del bene.

L’Usufrutto: Costituzione e Durata

L’usufrutto è un diritto reale che può costituirsi in diversi modi:

  • Per contratto. Ovvero quando le parti si mettono d’accordo riguardo le modalità ed termini di costituzione dell’usufrutto.
  • Per legge (in tal caso parleremo di usufrutto legale). Uno degli esempi più comuni di usufrutto legale è quello dell’art. 324 c.c., a beneficio dei genitori rispetto ai beni del figlio minorenne.
  • Per usucapione. Cioè quando il possesso della cosa avviene in maniera continuata, ininterrotta e contemporaneamente all’esercizio del diritto di usufrutto. Tuttavia, non è semplice distinguere l’usucapione del diritto di proprietà dall’usucapione del diritto di usufrutto.
  • Per testamento. Il più antico e diffuso modo di costituzione dell’usufrutto. Questo metodo di costituzione può riguardare sia un singolo bene, sia l’intero patrimonio oggetto del testamento.

In tutti i casi, il bene in questione deve essere un bene inconsumabile, come ad esempio un immobile.

Nel caso in cui sia un bene consumabile, non parleremo più di usufrutto ma del cosiddetto “quasi usufrutto”.

La caratteristica principale di questo diritto è la sua temporaneità: infatti, nonostante la presenza di una scadenza concordata dalle parti, l’estinzione avviene in ogni caso con la morte dell’usufruttuario.

Al termine dell’usufrutto, il nudo proprietario, torna a godere pienamente del bene tornando ad essere “proprietario pieno”.

Gli altri modi con cui l’usufrutto termina sono:

  • la scadenza del termine del contratto di usufrutto
  • prescrizione ventennale
  • rinuncia dell’usufruttuario
  • il perimento del bene in questione
  • la consolidazione, cioè quella situazione in cui lo stesso usufruttuario diventa proprietario del bene.

In questo ultimo caso, viene meno la logica stessa dell’usufrutto e quindi ne avremo l’estinzione.

Diritti ed Obblighi dell’Usufruttuario

Soffermiamoci adesso su quelli che sono i diritti ed obblighi delle parti in causa durante l’usufrutto.

Infatti, sia l’usufruttuario che il nudo proprietario hanno diritti ed obblighi.

Per prima cosa, l’usufruttuario ha diritto di prendere possesso della cosa per gestirla e godere dei propri “frutti”, senza bisogno dell’intervento o della collaborazione del nudo proprietario.

Quando parliamo di frutti, il codice si riferisce sia ai frutti civili che naturali prodotti dal bene.

Cosa intende il codice per frutti? In concreto è quello che produce il bene.

Nel caso di frutti civili ad esempio, si intenderà il canone di locazione e quindi la possibile rendita goduta dall’usufruttuario.

Nel caso di frutti naturali, si possono intendere ad esempio il godimento dei prodotti agricoli come frutta e ortaggi, ottenuti dal terreno agricolo oggetto di usufrutto.

Ne ricaviamo così anche un altro diritto dell’usufruttuario, ovvero la possibilità di affittare il bene ad un altro soggetto durante la durata dell’usufrutto.

L’usufruttuario inoltre, nel caso in cui abbia apportato delle modifiche migliorative al bene, al termine dell’usufrutto avrà diritto ad un’indennità dal nudo proprietario in base alla qualità migliorie applicate.

Questo per evitare un ingiusto arricchimento del proprietario a spese dell’usufruttuario.

Parliamo adesso di quelli che sono gli obblighi dell’usufruttuario: infatti, se da una parte l’usufruttuario è titolare di diversi diritti, ha anche altrettanti obblighi. Vediamoli insieme.

Per prima cosa, se previsto, l’usufruttuario deve pagare il canone stabilito al proprietario.

Un altro obbligo previsto a carico dell’usufruttuario, è l’assoluto divieto di modificare la destinazione economica del bene. Ad esempio, l’usufruttuario non può compiere sul bene lavori volti a trasformare un giardino in un frutteto, e viceversa.

Altro onere a carico dell’usufruttuario sono i costi da sopportare durante la durata dell’usufrutto: infatti, tutte le tasse, imposte e canoni relativi alla custodia e l’utilizzo del bene, sono a carico del goditore.

Un discorso un po’ a parte va fatto per le spese ordinarie e straordinarie.

Il codice a riguardo spiega come le spese ordinarie siano a carico dell’usufruttuario mentre quelle straordinarie siano dovute dal nudo proprietario.

È lo stesso codice nell’art. 1005 c.c. che spiega cosa si intende per spese straordinarie.

Per spese straordinarie si intendono tutte quelle spese che hanno un costo sproporzionato rispetto al valore del guadagno usufrutto.

Sono spese straordinarie anche tutte le spese non ricorrenti, ovvero tutte quelle che non rientrano nella regolare manutenzione del bene.

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