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In questo articolo ti presentiamo una guida semplice sul contenzioso tributario. Scopri di più su cosa prevede la legge a riguardo e sulle sue caratteristiche.


Il Contenzioso Tributario

Il contenzioso tributario rientra nelle giurisdizioni speciali, ed ha come oggetto gli atti dell’amministrazione finanziaria.

Il contenzioso tributario ha luogo solo nel momento in cui il contribuente impugni uno degli atti prescritti nell’articolo 19 del decreto legislativo n. 546/1992, nel caso in cui un atto che è stato emesso nei suoi confronti non sia fondato o legittimo.

La competenza del contenzioso tributario spetta alla commissione tributaria, che valuta l’annullamento totale o parziale dell’atto di riferimento:

  • Le Commissioni Tributarie Provinciali operano in primo grado, e sono organizzate presso ciascun capoluogo di provincia
  • Le Commissioni Tributarie Regionali, istituite presso ciascun capoluogo di regione, operano invece in secondo grado.

Il Ricorso Alla Commissione Tributaria

Per avviare un contenzioso tributario, è necessario rivolgersi presso la Commissione tributaria provinciale competente: questo va notificato all’ufficio che ha emanato l’atto impugnato, entro 60 giorni dalla data in cui il contribuente lo ha ricevuto.

In alternativa, per le domande di rimborso alle quali l’Agenzia delle entrate non ha dato risposta, il ricorso può essere presentato decorsi 90 giorni dalla data di presentazione della richiesta.

Il ricorso, in particolare, deve contenere:

  • La Commissione tributaria cui è diretto
  • L’ufficio nei cui confronti il ricorso è proposto
  • L’atto impugnato e l’oggetto della domanda
  • I motivi dell’impugnazione
  • Il codice fiscale e l’indirizzo di posta elettronica certificata (Pec)
  • Il ricorrente e il suo legale rappresentante, la relativa residenza o sede legale

Questi elementi sono necessari affinché il ricorso possa considerarsi valido.

La Notifica Del Ricorso

Dal 1° luglio 2019, è previsto l’obbligo di notificare il ricorso tramite posta elettronica certificata. Non vi è tale obbligo invece per i soggetti in giudizio nelle controversie di valore fino a 3.000 euro, i quali possono procedere alla
notifica:

  • Mediante consegna diretta
  • Per posta, con plico raccomandato senza busta e con l’avviso di ricevimento
  • A mezzo notifica di ufficiale giudiziario.

Inoltre, il ricorso non esclude il versamento, anche se provvisorio e in alcuni casi parziale, delle
somme richieste con l’atto impugnato.

Se il ricorso viene accolto, il tributo corrisposto deve essere rimborsato d’ufficio, con i relativi interessi,
entro 90 giorni dalla notifica della sentenza.

In caso di mancato rimborso, il contribuente può richiedere l’osservanza della sentenza alla Commissione tributaria provinciale, o alla Commissione tributaria regionale.

I Costi Del Ricorso

Per la presentazione di un ricorso alle Commissioni tributarie, è dovuto il contributo unificato.
L’importo del contributo da versare varia a seconda della controversia, il cui valore deve essere dichiarato nelle conclusioni del ricorso:

  • Se la controversia ha valore fino a 2.582 euro e 28 centesimi, il contributo sarà di 30 euro.
  • Per le controversie comprese tra i 2.582 euro e 28 centesimi e i 5.000 euro, il contributo sarà di 60 euro.
  • Tra i 5.000 e i 25.000 euro, il contributo sarà di 120 euro.
  • Tra i 25.000 euro e i 75.000 euro il contributo è di 250 euro.
  • Per valori compresi tra 75.000 euro e i 200.000 euro, il contributo è di 500 euro.

Per le liti il cui valore non è determinabile, il contributo fissato è di 120 euro.

Il Ricorso In Appello

La sentenza della Commissione provinciale può essere appellata alla Commissione
regionale competente. Il termine per impugnare la sentenza della Commissione tributaria provinciale è di 60
giorni dalla notifica
.

In assenza di notifica della sentenza della Commissione tributaria provinciale, il termine è di sei mesi a partire dalla data in cui la sentenza è stata pubblicata.

Le sentenze pronunciate in grado d’appello possono essere impugnate con ricorso per
Cassazione
, solo per i seguenti motivi:

  • Motivi attinenti alla giurisdizione.
  • Violazione delle norme sulla competenza.
  • Violazione o falsa applicazione di norme di diritto.
  • Nullità della sentenza o del procedimento.
  • Omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione riguardo un fatto controverso e decisivo per il giudizio.
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