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Nel 2011 un operaio passa 54 giorni ai domiciliari e 49 giorni in carcere da innocente, viene assolto e risarcito con 19 mila euro.

Vi proponiamo un articolo scritto dalla Redazione di Latina Oggi sulla vicenda di un uomo ingiustamente arrestato per rapina.


Redazione Latina Oggi, Latina Oggi, 28 Maggio 2020

In primo grado era stato condannato alla pena di tre anni e nove mesi di reclusione per una rapina avvenuta a Latina nel marzo del 2011.

La sentenza era stata impugnata e i giudici della Corte d’Appello lo avevano assolto ed era uscito definitivamente di scena da tutto ma quell’episodio per lui aveva rappresentato una ferita e adesso, a distanza di nove anni dai fatti contestati, ha ottenuto un risarcimento per ingiusta detenzione.

E’ la storia di un uomo senza precedenti penali che lavorava come operaio in una azienda idraulica della città.

Era stato in carcere dal 7 ottobre del 2011 al 25 novembre ed era stato colpito da un provvedimento restrittivo, in un secondo momento aveva ottenuto il beneficio di una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari fino al 20 gennaio del 2012 con l’accusa di rapina.

Un 37 enne, romeno, era ritenuto il responsabile di una rapina ai danni di un uomo di origine indiana che aveva fruttato 400 euro.

Aveva agito insieme ad un complice, un connazionale anche lui che è stato assolto in Corte d’Appello.

In sede di indagini preliminari, subito dopo l’arresto, l’imputato – come aveva sostenuto il suo difensore, l’avvocato Giancarlo Vitelli, si era sempre professato innocente respingendo le accuse e negando ogni coinvolgimento nell’episodio contestato.

Le difese avevano anche chiesto un incidente probatorio per cristallizzare la deposizione della vittima ma l’esame era stato respinto e la parte offesa poi era rientrata in India e aveva lasciato l’Italia.

Il 19 ottobre del 2017 era arrivata da parte dei giudici della Corte d’Appello l’assoluzione con formula piena perchè il fatto non sussiste.

La sentenza di primo grado era stata ribaltata ma l’arresto – secondo quanto sostenuto dal legale dell’uomo e la detenzione avevano avuto delle le conseguenze pesanti a partire dalla perdita del posto di lavoro.

I giudici nel ricorso hanno sottolineato che la carcerazione del 37enne è stata illegittima e che il diritto all’azione è fondato.

La difesa – hanno ribadito i magistrati romani -aveva svolto delle indagini consegnate in Procura che alla fine hanno avuto un peso in merito alla presenza dell’imputato sul luogo dove erano avvenuti i fatti.

I magistrati Patrizia Campolo, Raffaele Toselli e Maria Elena Mastrojanni, della quinta sezione penale della Corte d’Appello, con una ordinanza hanno riconosciuto l’indennizzo economico per la detenzione illegittima: per 49 giorni di carcere e 54 di arresti domiciliari, in tutto 19mila euro.

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