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Oggi vi proponiamo la storia di Francesco Bellavista Caltagirone, l’imprenditore costretto a trascorrere ingiustamente 45 giorni in carcere.

“Mi pare che la legge lo preveda, e ha fatto bene a farlo”, ha commentato in merito alla vicenda, a Imperia News il sindaco Claudio Scajola.


Francesco Li Noce, Sanremonews, dicembre 2019

Francesco Bellavista Caltagirone, nei mesi scorsi ha presentato richiesta danni per ingiusta detenzione presso il tribunale di Torino. L’imprenditore, e patron di Acquamarcia, chiamato a costruire il porto turistico, fu travolto dall’inchiesta della Procura di Imperia che lo portò in carcere il 5 marzo del 2012, giorno in cui fu arrestato dalla polizia postale all’uscita dal comune, dopo un incontro proprio sul porto con l’allora sindaco Paolo Strescino.

Caltagirone rimase in carcere 45 giorni, prima di essere liberato. Il 18 luglio venne di nuovo arrestato e rimase sotto misura cautelare per cinque mesi.

Al processo, che da Imperia si trasferì a Torino, l’imprenditore, come gli altri imputati fu assolto, sia in primo che in secondo grado.

Alcuni mesi fa, assistito dall’avvocato Nerio Diodà, Caltagirone ha chiesto un risarcimento di circa 560mila euro per l’ingiusta detenzione. In carcere a Imperia, durante la prima settimana di detenzione, l’imprenditore racconta di non aver potuto vedere i propri avvocati.

Oltre a lui, hanno presentato richiesta risarcitoria per ingiusta detenzione, anche Andrea Gotti Lega, nel frattempo deceduto, Delia Merlonghi, e Carlo Conti. “Mi pare che la legge lo preveda, e ha fatto bene a farlo”, ha commentato in merito alla vicenda, a Imperia News il sindaco Claudio Scajola.

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