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Liti civili, Italia maglia nera con 527 giorni in primo grado | aivm.it

Italia maglia nera nella durata dei processi civili e commerciali.

Da Il Sole 24 Ore, Quotidiano del Diritto, 11 aprile 2017, articolo di Marina Castellaneta

Giustizia efficiente e crescita economica. Per l’Unione europea è ormai un binomio indissolubile e, per questo, ogni anno Bruxelles procede a un monitoraggio continuo sui sistemi giudiziari degli Stati membri. Che migliorano nel complesso ma con alcune zone d’ombra soprattutto sul fronte della durata dei processi in materia civile e commerciale. Con l’Italia che conquista la maglia nera.

È quanto risulta dal Quadro di valutazione della giustizia 2017 pubblicato ieri dalla Commissione europea che, per la prima volta, introduce anche un nuovo dato relativo alla durata dei procedimenti penali per i reati connessi al riciclaggio di denaro, in ragione del collegamento con la lotta al terrorismo.

Per quanto riguarda i tempi di soluzione dei procedimenti in materia civile e commerciale in primo grado, con riferimento ai dati 2015, è l’Italia a raggiungere la vetta in classifica con una media di 527 giorni. Un dato migliore rispetto al 2014, ma peggiorato rispetto al 2010 (493 giorni). Segue Malta con 445 giorni. Fa meglio di tutti il Lussemburgo con 86 giorni. Alcuni Paesi come Cipro, Bulgaria, Irlanda e Regno Unito non hanno fornito dati per il 2015.

Nel campo dei procedimenti amministrativi Cipro ha il dato più negativo con 1.391 giorni (migliorando però la situazione rispetto al 2014, con 1.775). L’Italia è al secondo posto con 1.008 giorni, peggiorando la situazione del 2014 (984 giorni).

Sul fronte delle controversie in materia di concorrenza è la Repubblica ceca ad avere i procedimenti più lunghi con la cifra record di 2.091 giorni in primo grado, seguita dalla Germania (1.187) e dalla Grecia (495). Qui invece l’Italia ha una buona performance con 200 giorni, con un netto miglioramento rispetto al 2013 (281).

Tra le novità del quadro di valutazione 2017, l’introduzione di un dato sulla facilità di accesso alla giustizia da parte dei consumatori che si traduce in una azionabilità dei diritti in modo effettivo. Le regole comuni, adottate a livello Ue, ricevono un’applicazione differenziata con problemi circa la possibilità di far valere in giudizio i diritti dei consumatori. «Il quadro di valutazione – osserva la Commissione europea – evidenzia che in questo settore la durata dei procedimenti in sede amministrativa o giurisdizionale varia notevolmente a seconda del Paese». Con alcuni Stati che hanno spostato la soluzione delle controversie dinanzi ad autorità nazionali per la tutela dei consumatori.

Dai dati raccolti dalla Commissione e dal Network sulla protezione dei consumatori è la Francia a impiegare più tempo nei procedimenti in primo grado (820 giorni), seguita dalla Polonia (741) e dall’Italia (685). La situazione migliore in Estonia con 91 giorni. La Commissione ha poi testato la durata dei procedimenti in materia di riciclaggio: i tempi più lunghi in primo grado sono quelli dell’Ungheria (1.112), seguita dalla Lettonia (775) e dall’Italia con 659 giorni.

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