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Riflessione Interessante Sulla Giustizia

Dal Corriere della Sera del 12 Settembre – Di Pierluigi Battista

I nostri lunghi 20 anni di antigarantismo

Ecco qualche esempio di protogrillismo di sinistra in cui si possono rintracciare tracce politiche e mentali che poi confluiranno nell’orgia forcaiola dei 5 Stelle

In un Paese normale, capace di un minimo di rispetto per i valori di uno Stato di diritto, capace di comprendere quanta civiltà sia contenuta nella presunzione d’innocenza tutelata dalla nostra Costituzione, un avviso di garanzia per un assessore non dovrebbe essere motivo di dimissioni, l’iscrizione nel registro degli indagati dovrebbe essere un’ovvietà se sono in corso indagini e chi è indagato avrebbe il diritto di saperne le ragioni per potersi difendere con tutte le garanzie.

Punto. Lo psicodramma della giunta 5 Stelle a Roma esplode invece perché la grillizzazione mentale ha fatto dell’avviso di un avviso di garanzia una condanna, con la santificazione di chi conduce le indagini e la demonizzazione di chi è indagato, come se ricevere un avviso di garanzia fosse di per sé un crimine. Si capisce che il grillismo entri in stato di confusione quando ad essere indagato è un grillino. Si capisce la maligna soddisfazione di chi vede funzionare così bene la legge del contrappasso.

È un po’ triste però che nella guerra santa contro i grillini, la maligna soddisfazione per i loro guai stia prevalendo in modo così schiacciante sulla resipiscenza garantista che negli ultimi tempi sembrava si fosse finalmente imposta anche nel Pd e tra chi, negli ultimi vent’anni e ancor di più, la bandiera del garantismo non l’ha vista nemmeno da lontano.

Vogliamo ricordare qualche esempio di protogrillismo di sinistra in cui si possono rintracciare tracce politiche e mentali che poi confluiranno nell’orgia forcaiola dei 5 Stelle? I ministri che durante Mani Pulite dovevano dimettersi a grappoli dopo un semplice avviso di garanzia, anche se in seguito risulteranno innocenti, e i grillini non esistevano ancora e l’eroico «popolo dei fax», versione mediatica della ghigliottina, veniva glorificato come espressione di genuina indignazione popolare.

Il linciaggio simbolico con le monetine lanciate a Bettino Craxi, quando di Beppe Grillo si ricordavano soltanto le brillanti esibizioni comiche in tv con Pippo Baudo. La richiesta di dimissioni del governo Berlusconi nel ’94 perché sui giornali i magistrati milanesi lanciavano un pubblico «preavviso» di garanzia, ma i grillini ancora non c’erano.

E i girotondi attorno ai palazzi di Giustizia con l’elogio delle manette e la condanna preventiva del nemico politico, ma i grillini ancora non c’erano. Ecco, un esame di coscienza per carità, sa di autocritica. Ma un po’ di decenza e di memoria storica?

Fonte:

www.corriere.it/opinioni/16_settembre_12/i-nostri-lunghi-20-anni-antigarantismo

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