Errori giudiziari e malagiustizia: il settimanale Tempi racconta la vicenda di Mario Caizzone, che ha portato alla fondazione dell’AIVM.
Una giornata con Mario Caizzone che ha creato, dopo 20 anni di battaglia in tribunale, un’associazione che si occupa di migliaia di casi come il suo.
Arriva un momento in cui non ce la fai più. Quando hai dato tutto, quando hai perso tutto e sei rimasto solo, rischi di prendere la decisione peggiore: ti spari. Così metti fine a processi, carte, udienze, denunce, debiti, minacce. Mario Caizzone ci ha pensato: «Un colpo alla testa ed è fatta». Messinese classe 1958, Caizzone si trasferisce a Milano negli anni Ottanta per cominciare la sua attività da commercialista che in breve tempo riscuote un discreto successo permettendogli di aprire un ufficio anche a Roma. Tutto bene fino al 5 febbraio 1993. Da quel momento parte per il giovane commercialista una querelle giudiziaria che lo porterà a perdere tutto: lavoro, soldi, fidanzata, amici. L’incubo dura 21 anni, fino al 28 marzo 2014, giorno in cui Caizzone riesce a riavere il certificato penale immacolato.
Partendo da questa odissea Caizzone ha deciso di fare qualcosa di importante per chi, come lui, ha sofferto in questo modo. Così è nata l’Associazione italiana vittime della malagiustizia (Aivm), perché «non tutti hanno la possibilità e la forza di parlare. In tanti si ostinano a continuare un percorso giudiziario che non ha vie d’uscita e che può portare, se va bene, a dilapidare il conto in banca. Se va peggio ti porta al suicidio. Io voglio aiutarli, dando loro almeno un sostegno morale», dice a Tempi.
Un passo indietro. Nel febbraio 1993 Caizzone, nel pieno della carriera, è consulente di alcune importanti società italiane. Una di queste viene sottoposta a verifica fiscale e al commercialista viene chiesto di seguire le pratiche con i finanzieri. «È successo che questi signori mi hanno formulato una richiesta in denaro per “addomesticare la verifica”. Si chiama concussione, che io naturalmente ho denunciato. Risultato: la verifica della Guardia di finanza è proseguita, i miei clienti sono stati arrestati, io messo ai domiciliari perché indicato come sindaco della società. Non solo, sono stato anche accusato di calunnia dagli agenti che avevano tentato di farsi corrompere. Da questa vicenda sono stato assolto solo in appello. Per quella che invece mi ha portato agli arresti domiciliari le cose sono andate molto più per le lunghe».
Sin dal principio la difesa di Caizzone ha in mano una prova che dovrebbe scagionare l’assistito: una semplice quanto banale visura della Camera di commercio che attesta come il commercialista non abbia alcun incarico nella società inquisita. Eppure nel 2005 l’accusa chiede per lui cinque anni di carcere, che il giudice riduce a tre. Condanna confermata anche in appello. Nel frattempo si va verso la prescrizione, «ma io rinuncio. Sembrerà folle, ma credo nella giustizia: il sito della mia associazione (www.aivm.it) apre con il versetto dell’evangelista Matteo: “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati”. E alla fine ho avuto ragione: la Cassazione ha rimandato in appello il procedimento e a marzo 2014 sono stato assolto da tutto. Ho atteso 21 anni per avere la fedina penale pulita, eppure il mistero del perché sono finito in questo groviglio giudiziario è rimasto».
Quando la resa ti salva la vita
Entrando nei dettagli della vicenda di Caizzone o di quella di tanti uomini e donne che si rivolgono alla sua associazione, c’è da avere paura della giustizia, altro che «fame e sete». E non sono pochi i casi che dal 2012 Aivm ha seguito. Caizzone ne conta «oltre tremila». La malagiustizia, dice, «è un problema reale, diffuso, ma nascosto». Nella sede di piazza Luigi di Savoia a Milano, lavorano tutti gratuitamente. Caizzone guida un nutrito gruppo di giovani laureandi e laureati in giurisprudenza, economia, comunicazione: «Qui impariamo nel concreto gli aspetti della nostra futura professione. Ci rendiamo conto che un nostro errore, una nostra negligenza, rischia di fare davvero del male a una persona. Stando qui, ascoltando le storie di tutti quelli che chiamano, lo abbiamo capito», spiega a Tempi uno dei ragazzi.
Loro sono i primi a ricevere email e telefonate dai toni disperati. «Aivm offre gratuitamente sostegno alle persone che si ritengono vittime di malagiustizia. Penale, civile, amministrativa o tributaria che sia. Questo è un centro di ascolto che prima di tutto dà un supporto morale». Una volta lette le carte del singolo caso, l’associazione si avvale di una squadra di avvocati e docenti universitari che, sempre in maniera volontaria, aiuta l’assistito a prendere coscienza di come stanno le cose. Ma soprattutto «non lasciamo mai che si senta solo davanti a una macchina complessa che raramente ammette di avere sbagliato. E così, insieme, partendo dalla semplice lettura delle carte, si decide se procedere o meno, indicando le vie per provare a ottenere la revisione della sentenza, la riabilitazione o un risarcimento».
Questa è la fase più importante secondo Caizzone. Una persona deve essere in grado di dire basta, deve capire quando non ha più senso andare avanti, accettare un giudizio anche se sbagliato. «Fermarsi potrebbe significare salvarsi la vita. Spesso gli avvocati se ne approfittano, spingono i clienti a proseguire nelle cause per continuare a spillare denaro, e magari non svolgono nemmeno bene il lavoro. A me è accaduto qualcosa del genere durante il primo processo». Su questo problema Caizzone mette in guardia tutte le persone che si rivolgono a lui, e tiene molto a sottolineare a Tempi che «l’associazione non combatte una battaglia contro i magistrati. Aivm tutela e assiste tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati da errori che possono verificarsi in buona fede, oppure per ritardi, superficialità, interpretazioni errate, lungaggini, comportamenti arbitrari, pregiudizi che possono trasformarsi in violenza e abuso di potere posti in essere da chi amministra la giustizia. Quindi non solo magistrati. Ci sono anche avvocati, consulenti. In circa il 50 per cento dei casi che abbiamo seguito, la malagiustizia deriva dalla negligenza dell’avvocato. E non in uno di tutti questi casi l’ordine di categoria ha preso dei provvedimenti nei confronti del legale coinvolto. Io parlo per esperienza, e i casi seguiti dall’associazione lo confermano: se sei da solo rischi di andare avanti e perdere soldi, casa, famiglia, lavoro. Quando non hai più nulla se non le parcelle del tuo legale da saldare, cosa fai? Abbiamo incontrato persone che si sono messe a rubare, che hanno lavorato in nero per sfuggire alle persecuzioni di Equitalia e delle banche, per scongiurare il pignoramento del proprio stipendio, donne che si sono prostituite per riuscire a pagare i debiti».
«Siamo noi i nuovi poveri»
Il lavoro dell’associazione delle vittime di malagiustizia non si ferma al centro d’ascolto. Il secondo pilastro è il cosiddetto osservatorio dove confluiscono tutti i casi presi in carico. Una sorta di banca dati che ha già prodotto almeno un risultato statistico, il primo identikit delle vittime di malagiustizia. Caizzone snocciola i numeri a memoria: «Il 62 per cento ha tra i 40 e i 60 anni, il 53 per cento viene dal Nord, sette su dieci sono uomini, poco più della metà è separato, un quarto è disoccupato mentre un terzo ha partita Iva. Il 52 per cento ha cause penali in corso, il 42 per cento civili. Nel primo caso il 69 per cento sono ferme al processo di primo grado; nel secondo caso la percentuale diminuisce al 57».
Il problema malagiustizia non lo conosce nessuno anche perché sui giornali finiscono solo i casi che riguardano personaggi famosi. Si tende a immaginare che vicende come quella di Caizzone siano dovute al destino crudele, la sfortuna di avere incontrato persone non proprio per bene, casi veramente rari. Invece no, non è così. Sono migliaia le storie raccontate nel sito dell’associazione, migliaia di drammi che nessuno nota perché riguardano cittadini qualunque: “Il caso di Giuseppe C.”, “Il caso di Calogero P.”, “Il caso di Michele T.”, “Il caso di Luca D. S.” e via dicendo. «Sono loro i nuovi poveri: tremila persone in gravissima difficoltà economica che non hanno più punti di riferimento. Tremila persone ridotte in questo stato perché è stato negato loro il principio della presunzione di innocenza sancito dalla Costituzione».
E il risarcimento da parte dello Stato per i cittadini che vengono riconosciuti innocenti? «A chi prende contatto con l’associazione spieghiamo di non fare troppo affidamento sul risarcimento statale. Chi riesce a ottenerlo, e i casi sono rarissimi, è perché era in grado di pagarsi un buon avvocato». Lo aveva scritto anche Maurizio Tortorella, nella sua rubrica settimanale su Tempi: «Oltre che per “errore giudiziario” si può fare causa allo Stato per “irragionevole durata del processo”. Ma si tratta di casi molto circoscritti. Che danno vita a cause complicatissime e incerte, quasi sempre destinate a infrangersi contro il muro di gomma dell’amministrazione giudiziaria». E allora Caizzone chiede al ministro della Giustizia: «Come fa chi non ha la possibilità di avere una buona assistenza legale? In un paese civile, nel momento in cui viene riconosciuto un errore giudiziario, dovrebbe essere lo Stato che, in automatico, liquida la vittima senza bisogno di un ulteriore processo di quantificazione».
Alcune proposte molto concrete
Questa è solo una delle tante proposte nate dall’ultimo pilastro dell’Aivm, il centro studi che in base alle problematiche emerse dalle informazioni raccolte dal centro d’ascolto e dai dati elaborati dall’osservatorio, ha l’obiettivo, appunto, di promuovere progetti di legge. Un altro di questi riguarda le modalità con cui si dà notizia dell’arresto degli indagati, a partire dalla primissima conferenza stampa. «È da Tangentopoli che assistiamo alla stessa scena», spiega Caizzone. «Gli arresti avvengono alle prime ore del giorno, ma davanti alle abitazioni o alle aziende ci sono già schiere di giornalisti e telecamere. Subito dopo avviene la conferenza stampa dove procuratore e pm spiegano le motivazioni delle misure cautelari. Quando questo accade, in Italia sei finito, la tua vita è segnata per sempre, perché nessuno si occupa delle conseguenze di una condanna, di una carcerazione o di un sequestro preventivo inflitti a un innocente. Eppure basta un avviso di garanzia per distruggerti la vita».
Caizzone per spiegarsi fa questo paragone: «Sa come funziona la pesca a strascico? Sa cosa accade quando i pescatori raccolgono le reti e in queste si impiglia un delfino? Il più delle volte, non riuscendo a liberarlo, gli tagliano le pinne e lo ributtano in mare. E il delfino affonda. Muore. È lo stesso per le persone che finiscono nelle reti della giustizia per sbaglio: restano marchiate e da quel momento si trovano a vivere in condizioni di estremo disagio: conti bloccati, amici che si dileguano, gravi difficoltà sul posto di lavoro, nessuna possibilità di trovarne uno nuovo. Allora io propongo: finché le indagini non sono finite, tutto dovrebbe rimanere nel massimo riserbo. La conferenza stampa? Facciamola dopo. Perché rischiare di rovinare la vita di una persona, o peggio di una intera famiglia?».
E ancora. I volontari dell’Aivm chiedono la revisione delle leggi fallimentari italiane, prevedendo una moratoria per i piccoli e medi imprenditori: «In Italia chi fallisce rimane fallito per sempre perché nessuno riesce a chiedere un prestito alle banche per ripartire. Invece, come accade negli Stati Uniti, dopo un certo periodo devi poter rientrare nel circuito creditizio. Una sanatoria per poter ricominciare».
Buona sera,
sto subendo l’azione di una truffa a condotta frazionata, ma il Tribunale di Savona è un verminaio e un comitato di affari.
Non so più a chi rivolgermi per avere giustizia.
Potete darmi una mano?
Grazie
Massimo Gambetta
<Salve, avrei da esporre il caso della mia famiglia, ma è complesso ed incardianto. Vivo a Chieti e dovrei fare 3 cause per ristabilire i diritti civili ingiustamenti lesi. trattasi di due revocazioni e di una azione civile ex novo atteso se non resta possibile fare altra revocazione, basato su molto fumo e cartaceo. vittima di un Avvocato difensore di se stesso che con le cause ci voleva rubare la proprietà, tutto qui.
Bisogna chiedere allo Stato una Legge che prenda in considerazione il fatto che se un Giudice ha fatto una sentenza contraria al diritto , dando interpretazione contrstante del codice di procedura e interpretazione errata, la parte che riceve sentenza ingiusta può adire davanti allo stesso giudice in qualunque tempo per farla revocare (estendere l’art. 395 cpcp) anche con un terzo ricorso, ossia fino a quando non è reso la corretta giustizia, e se trattasi di errata valutazione il Presidente del Tribunale adito deve dare la causa ad altro Giudice della Regione.
Buongiorno ho una causa di usura bancaria che dura da 2 anni,Ora la banca ha chiesto la provvisoria esecutivita’ e il fallimento della mia azienda.
Come mai la banca puo’ richiedere udienze pur avendo fatto mutui usurati?
Perche’ devo fallire nel frattempo che la questione usura sia conclusa?
Buongiorno
La ringraziamo per averci contattato.
Stiamo prendendo visione della sua problematica.
Verrà contattato a breve.
Cordiali Saluti
AIVM
Buongiorno
La ringraziamo per averci contattato.
Stiamo prendendo visione della sua problematica.
Verrà contattato a breve.
Cordiali Saluti
AIVM
Buongiorno
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Cordiali Saluti
AIVM
BUON GIORNO,HO AVUTO UN INCIDENTE STRADALE E IL DANNEGGIATO SONO IO,DOPO TUTTO CHE HO SUBITO L’ASIGURAZZIONE COME LIQUIDAZIONE DANNI MI HA MANDATO 1540 EURO DI DANI,VOREI SAPERE SE E GIUSTO O NOO,DOPO TUTTO CHE HO SUBITO.GRAZIE
Buongiorno
La ringraziamo per averci contattato
Per raccontarci la sua storia compili il questionario che trova nella sezione contatti
Cordiali saluti
AIVM
Grazie al 612Bis, con le SOLE dichiarazioni della controparte (madre della mia prima figlia minore) sia per la 1° ordinanza restrittiva, sia per l’aggravamento della prima, ed “inaudita altera parte” io – un professionista che nel tempo libero si dedica interamente ai propri figli, avuti in due diverse relazioni – sono stato messo agli ARRESTI DOMICILIARI…
Se me lo avessero raccontato prima del 22 Marzo 2017, non avrei mai creduto che in un Paese come il nostro, si potesse arrivare a tanto…
Al momento, se pur autorizzato a recarmi unicamente al lavoro,ho il DIVIETO DI COMUNICAZIONE…Ma stavo pensando di portare alla ribalta delle cronache nazionali, l’INCOSTITUZIONALITA’ di questa scellerata legge dello Stato Italiano…
Gradirei vs. consiglio sul da farsi. Grazie.
Buongiorno
La ringraziamo per averci contattato
Per raccontarci la sua storia compili il questionario che trova nella sezione contatti
Cordiali saluti
AIVM
Sono guglielmotti Alfobso nato aNocera inferiore (SA)il 04.gennaio.1932 – residente in Via Degli Oleandri, 50 – (PI)
Ebbi un incidente con mia moglie inferma disabile a un supermercato a Pisa scendendo dopo la spesa alla scala mobile del supermercato.
Per non lasciarla afferrai con forza la carrozzina, assumendo diverse posizioni, infine riuscii a portarla quasi indenne alla fine. Mentre io riportai come dal Referto Medico del Pronto Soccorso : trauma cranico lieve non commotivo con frattura scomposta delle ossa nasali, IR tipo 1 fratture costali sx (dalla VII alla IX); frattura del capitello radiale”. Soccorssi dal personale del supermercato. Nello stesso giorno ricoverati nella struttura AOUP. La Perizia mi ha dato 7 punti e l’Assicurazione non vuole liquidare, la nostraAvvocato psta procedendo per la causa, non volendo l’aasicurazione riconoscere di liquidare i danni, come potrò proseguire ? Per adesso vi saluto e ringrazio, non avendo possibilità finanziarie di nominare altro.
Buongiorno
Ci dispiace molto per la sua situazione.
Se in futuro decide di raccontarci la sua vicenda, compili il questionario che trova nella sezione contatti.
Cordiali saluti
AIVM
Non credo che si possa riconoscere ad un cittadino che non aveva nessun diritti legale un contributo in riferimento alla legge 219/80(legge sul terremoto degli anni 80 in Basilicata).Lo scrivente deve risarcire la somma di 25.000,00euro perche nel periodo della ricostruzione anni 1985-90-90-93 era sindaco del proprio comune(Grumento Nova)non aveva concesso il contributo perchè il cittadino non aveva i requisiti previsti dalla legge.Ora sono stato costretto ad presentare ricorso in Cassazione Sezione Civile.
buongiorno mi chiamo massimo e sono assegnatario di una casa popolare ATER sin dalla nascita il 14/08/2017 alle ore 23.30 e’ scoppiato un incendio in casa e dopo la perizia effettuata dal comandante dei vigli del fuoco dove l incendio e’ stato considerato fortuito quindi senza negligenza da parte mia mi sono sentito negare dall ente ATER i lavori di ristrutturazione da precisare che e’ andato tutto distrutto dal tetto della camera da letto alle porte di casa infissi mattonelle e mobili non riesco a capire se hanno ragione loro oppure io dato che si sono messe in carico solo la messa in sicurezza del tetto della camera da letto…per favore ci aiuti a illuminarci su come procedere i danni sono troppo alti da sostenere grazie …rimango in attesa di una vostra risposta magari veloce dato che sono obbligato almeno a mettere gli infissi in prossimita’ dell inverno quindi delle piogge
Ho acqua davanti e dentro il mio garage..da oltre 15 anni ho chiesto un risarcimento dannidi 500 euro..x danni materiaLi e morali…rientro in qualche legge tutelatrice?.’grazie
Buon giorno scrivo per una tassa che devo pagare su un garage di euro 1500 all anno di cui non sono proprietaria perche il comune mi obbliga a tenere aperti i posti auto dalle 7 del mattino sino alle 20 inoltre dopo tale ora parcheggiano abusivante i condomini dello stabilimento. Ora mi tocca pagare anche delle spese condominiali per rifacimenti vari ma io non possiedo materialmente quei posti auto. Ho già fatto fare diverse lettere ad avvocati ho avuto solo spese ma non ho ottenuto nulla. Voi siete la mia salvezza. Saluto distintamente
Buon giorno scrivo per una tassa che devo pagare su un garage di euro 1500 all anno di cui non sono proprietaria perche il comune mi obbliga a tenere aperti i posti auto daale 7 del mattino sino alle 20 inoltre dopo tale ora parcheggiano abusivante i condomini dello stabilimento. Ora mi tocca pagare anche delle spese condominiali per rifacimenti vari ma io non possiedo materialmente quei posti auto. Ho già fatto fare diverse lettere ad avvocati ho avuto solo spese ma non ho ottenuto nulla. Voi siete la mia salvezza. Saluto distintamente
Salve, sette anni fa ho presentato un decreto ingiuntivo per il pagamento del mio onorario. Il committente(un avvocato) si è opposto ma poichè non ha rispettato i termini per l’iscrizione al ruolo, ha pensato bene di falsificare gli atti di notifica. é seguita una denuncia per falso, che avrebbe invalidato la sua opposizione. La causa invece è andata avanti, il giudice non ha tenuto conto della falsificazione degli atti pubblici e dopo sette anni condanna me, per causa temeraria a pagare 10000 euro a colui il quale avevo presentato decreto ingiuntivo…ed ora mi trovo con un precetto di pignoramento. Mi hanno rovinata e non so come comportarmi..mi sento impotente di fronte ad un’ingiustizia palese.
BUON POMERIGGIO,
TRATTASI DI RICHIESTA DANNI PER LESIONI SUBITE CHE VOGLIO INOLTRARE PER CONTO DI MIA MADRE.
SPIEGO BREVEMENTE: QUESTA ESTATE AGOSTO 2017, MIA MADRE HA SOGGIORNATO PRESO UN VILLAGGIO A PALINURO(SA), LI E’ CADUTA MENTRE PASSEGGIAVA SULLA PASSERELLA FRATTURANDOSI LA SPALLA DESTRA, FU CHIAMATO IL 118, CHE CON AUTOAMBULANZA FU CONDOTTA AL VICINO PRONTO SOCCORSO (OSPEDALE DI SAPRI). GRADIRE UN CONSIGLIO SU COME REDIGERE LA RICHIESTA. RESTO IN ATTESA DI GENTILE RISCONTRO. SALUTI. GIULIANA IOVINO
mio figlio nell’ora di ginnastica e giocando a pallavolo è caduto ed ha riportato una rottura del menisco per il quale ha dovuto subire un intervento a MONZA NEGLI ISTITUTI CLINICI Zucchi. Alla richiesta di risarcimento l’assicurazione della scuola ha solo offerto una piccolissima somma che non copre nemmeno i costi dell’intervento. Cosa posso fare?
Non so se ho la calamita io, o se ormai è tutto così da schifo! Il 28 giugno la mia auto era regolarmente parcheggiata nel posto auto a me assegnato in uso esclusivo. Una tromba d’aria ha fatto letteralmente volare le lastre catramate di un condominio (uno solo) a circa 30 metri dal nostro. Le lastre del tetto si sono accumulate nel giardino del nostro condominio ed una ha rotto il lunotto posteriore destro della mia auto. Essendo mio marito invalido grave al 100% ho provveduto a far subito riparare l’auto ed ho richiesto all’amministratore dei condominii, sia il mio che l’altro di risarcirmi il danno in base alla fattura da me prodotta.Ebbene, da allora tutto tace. Anzi per il condominio il cui tetto è volato, mi si dice che loro non sono responsabili di nulla. Ma se solo il loro tetto è volato, non c’è forse una omessa custodia? Inoltre io da anni vado chiedendo al mio condominio l’autorizzazione a proteggere la mia auto con una pensilina (tanto più che il posto auto è in uso esclusivo), ma vengo sempre diffidata a farlo. Allora non è anche colpa dei miei condomini? Io sono assicurata contro gli eventi atmosferici, ma con una franchigia di € 100. Il danno è stato di € 220…ma non mi pare giusto dover affrontare debiti per un danno prodottomi da altri. Che ne dite? Cosa posso fare? Lettere e pec ne ho inviate a iosa, ma senza risposta.
Sono vittima di una sconcertante sentenza emessa senza possibilità di trattazione della causa perchè emessa senza la fase istruttoria. Non è stato possibile dare prova alcuna delle mie ragioni nonostante in possesso di prove inconfutabili.
Buonasera, mi chiamo Paolo e ho avuto una ingiunzione di pagamento da un avvocato che all’epoca dei fatti doveva assistermi in una causa penale avvenuta nel 2010.
Io ero la parte lesa e mi affiancai a quest avvocato per avere una guida durante il processo.
Dal 2010 questo mi disse che avremmo vinto la causa ma tra un impegno suo e altro mi ha sempre rimandato le cause disposte dal tribunale per ben 5 anni. Nel frattempo vedevo in lui una figura semore più lontana da me e cominciava a convincermi di ritirare la denuncia alla controparte. Fino a quando mi convince e io nel 2015 ritiro la denuncia. Poi mi chiama e mi dice che devo pagare una somma a lui di 1.500 euro in contanti per tutto quello che aveva fatto per me.Io ho chiesto di pagarlo un po alla volta ma lui si è rifiutato dandomi del poveraccio.dopo due anni mi succede quello che ho esposto all’inizio e mi sento danneggiato due volte da questa persona.
La mia domanda è posso denunciarlo per avermi arrecato un danno morale che si ripercuote anche alla mia famiglia?Grazie
salve vorrei sapere se lo stato risarcisce un danno ha vittime di abusi e maltrattamenti in famiglia ..perché mi hanno riferito non si può fare causa allo stato perché la legge non è passata in vigore per favore qualcuno mi può rispondere..grazie
Salve, sono caduta scendendo un marciapiede tutto contorto e con la base d’appoggio deformato. Dopo l’attesa di 8 ore al pronto soccorso per il triage (codice verde???) e le radiografie, ho riscontrato una frattura al piede dx e dovrei restare in casa senza guidare per almeno 1 mese.
Vorrei sapere se ho diritto ad un risarcimento visto che, portavo e, porto sempre, scarpe di ginnastica e non ho potuto fare a meno che il piede andasse giù per conto suo, trascinandomi sull’asfalto.
Grazie.
SOS,SONO UN EX,PICCOLISSIMO,COMMERCIANTE,DI ALIMENTARI,3,ANNI FA,SONO STATO DICHIARATO FALLITO,PENSATE PER 35,000€,DI DEBITI FORNITORI?NON 3.000.000€,COMUNQUE IN BASE ART,118,L.F,SEL.ATTIVO,E ZERO,SI CHIUDE,ANTICIPATAMENTE,LA PROCEDURA,IN QUANTO E UN COSTO,INUTILE PER IL TRIBUNALE,E SI LIBERANO LE PARTI,ART,DI CUI VOLEVO,AVVALERMI,IL CURATORE GENIALE,SI MESSO IN TESTA DI RECUPERARE,UNA MIA VECCHIA AUTOVETTURA,DEL 2001,SEQUESTRATA,IN DATA ANTERIORE AL FALLIMENTO,VETTURA,CHE VALE,CIRCA 500,€,IL CURATORE SI OPPONE ALLA CHIUSURA,SOSTENENDO,CHE ASPETTA,LA FINE DELLA CAUSA CIVILE?UNAC.CIVILE,DURA 10,15,ANNI,PER RECUPERARE 500,€?MI SONO OFFERTO DI PAGARE IL CORRISPETTIVO,VALORE DELLA VETTURA,PER RINUNCIARE ALLA CAUSA,E CHIUDERE IL FALLIMENTO,MA IL CURATORE,SI RIFIUTA,PREFERISCE,ASPETTARE ANNI?QUINDI IO TORNERO,A LAVORARE COME AUTONOMO,TRA 10,15,ANNI?SENZA ESAGERARE PENSO,CHE RIENTRIAMO NELLA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI,POTETE DARMI UN CONSIGLIO,GRAZIE.
Buongiorno, circa tre anni fa, mio figlio 9 anni, si scontrò con uno sciatore 65 anni, quest’ultimo era dolorante ad una spalla, mio figlio illeso. Intervenuta la Polizia. Denunciato comunque il fatto verbalmente in diretta all’assicurazione, tenutomi in contatto con l’infortunato venivo tranquillizzato dallo stesso sulle sue condizioni di salute. Dopo circa un anno e mezzo, ricevo una lettera indirizzata a me e non all’assicurazione, dove con un referto del p.s. di 5 giorni per un polso, mi si chiedevano danni materiali e morali. Girata la pratica e la lettera all’assicurazione, sono tuttora perseguitato dal suo legale con raccomandate e A.G.. Mio figlio non ha più voluto sciare. A questo punto vorrei valutare l’opportunità di chiedere io i danni per mio figlio.
Potrei? lo farei per tutelarmi e per troncare questa farsa.
Grazie
Gentili operatori AIVM
Vorrei chiedere quanto segue:
Presso il CdS ho una causa pendente per un concorso regionale. Ho capito che dovrei chiedere anche il risarcimento per tutti gli anni che non ho lavorato e cioè da quando i vincitori del concorso hanno incominciato a lavorare fino ad oggi. Nonostante tutto l’avvocato non vuole saperne di chiedere tale risarcimento, vorrei pertanto sapere come si fanno i conteggi per avere quanto mi spetta.
Buongiorno, sono impantanato da oltre dieci anni in un contenzioso ereditario, praticamente dopo il mio testamento diversi mesi dopo ne uscito un’altro.Immediata contestazione fino alla perizia grafologica avvenuta dopo il giudizio di primo grado, con esito negativo per lo scrivente.Chiedo la conciliazione per la successione legittima per evitare di proseguire il contenzioso.Purtroppo nella sentenza di primo grado gli altri eredi mi chiedono il risarcimento dei frutti dell’immobile che lo scrivente a detenuto per tanti anni senza pero averne tratto vantaggio al livello di lucro. grazie
Nella qualità di esecutore testamentario, nonché curatore speciale, nello svolgimento di detta funzione, venuto in possesso dei beni del de Cuius, ed in particolare l’accesso al conto corrente bancario, notavo numerosi prelievi, circa 60.000,00(sessantamila), per la totale ristrutturazione di un appartamento del de Cuius,ciò su autorizzazione del giudice tutelare del de Cuius. Detti lavori risultavano solo parzialmente eseguiti e, poiché tale situazione risultava in contrasto con quanto dichiarato in atti al Giudice tutelare che, per la totale ristrutturazione dell’immobile erano stati impiegati € 65.000,000 (sessantacinquemila), chiedeva spiegazioni all ex’amministratore di sostegno, alla ditta esecutrice dei lavori e al direttore dei lavori. Non avendo avuto risposta ne chiarimenti in merito, chiamava in giudizio la ditta esecutrice dei lavori e il direttore dei lavori, per rispondere della mancata esecuzione dei lavori, con citazione in data 01/12/2014. Con mia grande sorpresa, con sentenza del 19/09/2017,emetteva sentenza con rigetto delle donando attrice e pagamento delle spese processuali. L motivazione è la seguente: “Sotto il profilo del presunto , e peraltro non dimostrato, esborso monetario di cui si chiede la restituzione e del cui pagamento non sussiste prova. Tutte le domande attrici devono essere respinte”.
Tutto ciò, nonostante la presenza di fatture e relazione finale dell’amministratore di sostegno, presentata al Giudice tutelare e sottoscritta dallo stesso per approvazione, con la quale si dichiarava di aver sostenuto una la spesa di € 65.000,00 per la totale ristrutturazione del detto appartamento.
Tutto ciò senza la celebrazione della fase istruttoria e con la sostituzione di ben due giudici, alla faccia della immutabilità dello stesso.
Non posso fare appello perché non ne ho la possibilità
Salve sono minerva nicola…ho appena ricevuto una sentenza che che mi condanna per minacce …se non che anche io ho querelato controparte per essere stato minacciato, ma il p m nella citazione cita me per le ingiurie e l’altra parte per le ingiurie e minacce ..subite..quindi andiamo a processo e faccio presente al mio avvocato che io ho denunciato anche per aver subito minacce..di morte…anche i testimoni confermano che l i,puntato ha tentato di aneggredirmi e mi ha minacciato..mentre io ero calmo ed in totale controllo.
Anche il testimone di
Parte avversa avvalorava la mia tesi sostenendo che i. Suo i,puntato era abbastanza adirato..detto ciò la causa verte a mio favore..ma nella sentenza..il giudice vede una .troppo film…dichiara che i testimoni avvalorata la tesi della imputato. .e che veniva confermato anche il contenuto della imputato circa la sua querela..mentre di me nulla come se non esistesse. ..e si limitava a confermare solo le ingiurie…ma io in interrogatorio ho,detto che sono stato minacciato di morte..ed il giudice non lo ha riportato..dicendo che le parole dell i,puntato erano credibili ..basta finito condanna ed a casa..io ricostruire il giudice per gravissima negligenza..ed poi ha dichiarato il fuso circa le mie dichiarazioni ed quelle dei testimoni..sono incavolato come una belva..mi sembra uno di quei processi del sud America. Potete aiutarmi ad a ere giustizia ..grazie!!!
Buon pomeriggio, chiedo un parere in merito al mio ex datore di lavoro, che mi ha presentato un conguaglio di fine rapporto in negativo.
Mi sono rivolto all’ispettorato, al sindacato che dopo mesi mi ha comunicato che non ne vale la pena si rischia di pagare anche le spese legali della controparte. In breve un riassunto: società di Roma, che mi ha imputato mesi di ferie in negativo(senza accordi non mi consegnavano le buste pago, ma pagavano lo stipendio regolarmente), poi tramite email mi dissero che se mi dimettevo, non mi avrebbero chiesto il preavviso, invece poi non mi hanno pagato l’ultima mensilità di novembre 2016 + TFR+tredicesima, calcolando anche il preavviso a mio carico, il mio errore è stato non dimettermi per giusta causa(trasferimento da Milano a Roma), perché avevamo raggiunto un accordo telefonico, esistono email in merito a tutta la vicenda, mi chiedo un’azienda può derubare così un lavoratore dipendente a tempo indeterminato Metalmeccanico 6 livello? Nessuna tutela, il sindacato indietreggia perché il loro legale non ha pattuito, paese civile dove non ruba chi non può. Nessun riscontro dall’ispettorato a distanza di un anno, nessuna tutela.
La loro mendace dichiarazione mi ha obbligato anche alla restituzione del bonus Renzi, ma io non voglio far calpestare i miei diritti in questo modo, voglio vedere cosa farà Ag. Entrate dove presento la denuncia perchè la mensilità di novembre hanno dichiarato di averla pagata. Inncredibile.
Ringrazio anticipatamente
Pangaro
BUONGIORNO SONO ROBERTO DI BERGAMO, VOLEVO ESPORVI IL MIO CASO CHE MI STA MANGIANDO IL FEGATO DA DUE MESI ,IL 10 AGOSTO 2018 UN CLIENTE DEL BURCHINA FASO MI ORDINA DEL MATERIALE, E DICE CHE FARA IL BONIFICO ,NEL FRATTEMPO PORTIAMO IL MATERIALE DA UN CORRIERE,NEL FRATTEMPO IL CLIENTE DICE CHE FARA IL BONIFICO HA ORE,INVECE IL MATERIALE PARTE PER IL PORTO DI GENOVA,IL 10 AGOSTO IO RIENTRO DAL ESTERO E VEDO TUTTA LA SITUAZIONE E DECIDO DI CHIAMARE IL MIO AVVOCATO X BLOCCARE IL CONTAINER HA GENOVA , LEI CONTATTA UN AVVOCATO DI GENOVA IL QUALE MI CHIEDE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE E6.000 EURO X IL SEQUESTRO GIUDIZIARIO DEL CONTAINER,IL 28 AGOSTO 2018 VADO X L”UDIENZA HA GENOVA IL GIUDICE VEDE CHE SU QUEL CONTAINER CE MATERIALE CORRETTAMENTE PAGATO CON FATTURA N*130 MA CE ALTRO MATERIALE CON FATTURA 133 DI CIRCA 38.000 EURO NON PAGATA, IL GIUDICE MI CHIEDE COSA VOGLIO ESSERE PAGATO HO IL MATERIALE INERENTE ALLA FATTURA N” 133 IO CHIEDO CHE MI VENGA RESTITUITO IL MATERIALE,E MANDERA UN CUSTODE GIUDIZIARIO AD APRIRE IL CONTAINER, INVECE FA UNA SENTENZA DI RIGETTODEL SEGUESTRO GIUDIZIARIO NON FA APRIRE IL CONTAINER X SCARICARE IL MATERIALE FATTURA N”133 E LASCIA PARTIRE IL CONTAINER DANDOMI TORTO E HA PAGARE LE SPESE PROCESSUALI CIRCA 15.000 EURO E PERDITA DELLA FATTURA N”133 DI CIRCA 38.000 EURO.