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Commento Alla Risposta Della Senatrice Alessandra Mussolini

La senatrice Alessandra Mussolini credo confonda il termine vaghezza con quello di universalità, che è l’atteggiamento con cui AIVM si pone di fronte alla malagiustizia.

Infatti, il problema non è (solo) contestare una sentenza ricorrendo fino al 3° grado o a quello Europeo, come dice la senatrice (sic !). Lì ci arrivano senza problemi le persone benestanti.

Va chiarito, per evitare ogni presunta vaghezza, che malagiustizia non è solo una sentenza ma anche e soprattutto tutto ciò che viene fatto (o non viene fatto) per arrivare ad una sentenza…

Inoltre, il problema delle vittime della malagiustizia è come N O N ‘morire’ subito per effetto di cattive condotte delle autorità, in attesa di fare venire a galla la vera giustizia…

Chi ha rinunciato alla vita per cattive condotte di Equitalia mica l’ha fatto per divertimento… Quando l’ha fatto è perché non vedeva vie d’uscita, né qualcuno, quelle vie, gliele ha offerte: nessuno l’ha soccorso in attesa del 3° o 4° grado di giudizio citato dalla parlamentare Mussolini…”

Vinkam, Brescia

 

Risposta della senatrice Alessandra Mussolini – PDL

Gentile Signor Caizzone,

mi scuso per il ritardo con cui posso risponderLe.

E’ evidente che il concetto di essere “vittime di malagiustizia” è un po’ vago.

L’ordinamento prevede risarcimenti per l’ingiusta detenzione, ad esempio, ma a decretare l’ingiustizia avvenuta deve essere comunque un Magistrato.

Se si vuole contestare l’esito di una sentenza, sa bene che la Legge prevede tre gradi di giudizio (più un quarto, alla Corte Europea dei diritti dell’uomo, applicabile soltanto in alcuni particolari casi).

Una volta giunti alla chiusura del percorso processuale, le decisioni del magistrato sono inappellabili, per questo non esiste nessun Organo che possa far fronte ad un presunto torto perché, di fatto, la Legge ha stabilito che torto non c’è stato durante il procedimento che ha portato alla condanna.

E’ ovvio che la perfezione non è di questo mondo e che possano verificarsi, anche se raramente, delle sentenze ingiuste o totalmente sbagliate, come avvenne ad esempio durante il processo Tortora.

Ma per dichiarare ingiusta una sentenza, occorre un’altra sentenza, per cui un nuovo processo basato su nuovi elementi non emersi al momento del primo provvedimento.

Cordiali saluti

Alessandra Mussolini

 

Quesito

Abbiamo chiesto ai parlamentari italiani a chi può chiedere aiuto e assistenza una persona che si ritiene vittima di malagiustizia?

Al Prefetto? Al Questore? Al Ministero di Grazia e Giustizia? Al Sindaco? Al Presidente del Tribunale? All’ordine forense? All’ordine dei giornalisti? Alla Chiesa? Alle associazioni di volontariato, specifiche nel campo della giustizia? Al difensore civico? A chi…?

 

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