Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio la giustizia penale. A questo proposito, il giudice Tullio Morello dice la sua opinione affermando che si assisterà al crollo di un sistema già in crisi da moltissimo tempo, dandogli così il colpo di grazia.
Titti Beneduce, Corriere del Mezzogiorno, 1 aprile 2020
Amnistia o la giustizia penale collasserà senza rimedio: con un post su Facebook il giudice Tullio Morello ufficializza la sua opinione e dà il via al dibattito (non senza polemiche). “La paralisi dei processi penali ordinari determinata dall’emergenza Covid19 che si prospetta abbastanza lunga – scrive il magistrato – assesterà il ko definitivo a un sistema in grande affanno da tantissimi anni.
Impossibile prevedere un minimo di risultati per la giustizia penale nei prossimi anni, anche inferiori a quelli insoddisfacenti di ora, senza interventi importanti. L’unico possibile rimedio, atteso dall’introduzione del nuovo codice, oramai urgente e improcrastinabile per mille motivi anche di emergenza sanitaria, sarebbe quello di una sostanziosa amnistia. Sarà impossibile non disporla da qui a qualche tempo e allora meglio adottarla il prima possibile”.
Molti addetti ai lavori si dicono d’accordo con lui; gli avvocati penalisti innanzitutto, tra cui Alberto Varano: “L’ultima risale al nuovo codice, con l’aggravante che fecero uscire prima solo l’amnistia ricordandosi poi dell’indulto a dicembre 1990 creando ovviamente un casino immane sotto Natale.
Amnistia e indulto vanno insieme, come salsiccia e friarielli”. Ma anche svariati colleghi di Morello la pensano come lui, per esempio il giudice Umberto Lucarelli: “Hai scritto una cosa che penso anch’io. Un Paese in cui la giustizia penale è bloccata è al di fuori dello stato di diritto e rinvii a breve nella competenza monocratica sono impossibili”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la collega Luisa Toscano: “Sono d’accordo. Penso che nel “dopoguerra” è l’unica soluzione possibile”. Sul fronte opposto è attestato l’avvocato Gaetano Balice, che è anche componente della Camera penale: “Non sono d’accordo. Prima di pensare a amnistia e indulto occorre che il servizio giustizia cambi e si renda efficiente. Diversamente, in poco tempo, torneremo punto a capo. Come è sempre successo.
Anche l’Agenzia delle Entrate accumulerà un grande ritardo, saresti d’accordo per un condono fiscale tombale?”. Scettico il commento di risposta di Morello: “Efficiente con i numeri di ora è impossibile, inutile girarci attorno”. Su un punto, in ogni caso, sono tutti d’accordo: l’emergenza per il Coronavirus ha assestato il colpo finale agli uffici giudiziari.