Oggi, 27 gennaio 2021, è il nono anniversario di AIVM; per l’occasione riportiamo le parole di Mario Caizzone, presidente di AIVM, sui nove anni di attività dell’Associazione Italiana Vittime di Malagiustizia.
Il 27 Gennaio 2021 cade il nono anniversario di AIVM (Associazione Italiana Vittime di Malagiustizia). Il suo obiettivo è aiutare tutti coloro che ritengono di essere stati danneggiati da ritardi, superficialità, malintesi, interpretazioni errate, lungaggini e comportamenti arbitrari posti in essere da chi amministra giustizia.
Così afferma Mario Caizzone, Presidente e fondatore di AIVM – “Sono passati nove anni da quando siamo stati dal notaio con l’amico Alex Guzzi, dopo mesi e mesi di discussioni e supporto a causa di una mia querela giudiziaria di 21 anni ed abbiamo costituito l’Associazione”.
“Se oggi siamo qui e possiamo raccontare questo, lo devo alla generosità e supporto dei miei famigliari, che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato.
Ma quante vittime di malagiustizia o di errori giudiziari non hanno il supporto della famiglia o di persone vicine che le aiutano?
Spesso capita di fare confusione fra errore giudiziario e malagiustizia.
- L’errore giudiziario è qualcosa che può succedere nonostante la buona volontà di fare del proprio meglio;
- La malagiustizia, invece, spesso deriva da una forte negligenza, a volte da imperizia, ma in molti casi da un uso arrogante del potere di giudicare o inquisire, viziato, a volte, da pregiudizi culturali, politici o psicologici.
In particolare, la malagiustizia si trasforma in vera violenza e abuso di potere quando va a colpire i diritti civili del cittadino, senza consentirgli un equo diritto alla difesa.
In entrambi i casi gli individui si trovano in condizioni di estremo disagio nel totale disinteresse della collettività. Alcuni hanno la forza di reagire ed alzare la voce per far sentire le proprie ragioni, ma la stragrande maggioranza soccombe definitivamente senza potersi più riprendere.
La malagiustizia è una piaga sociale con un pesante risvolto socioeconomico; alcune conseguenze sono suicidi, famiglie rovinate, perdita di lavoro ed a volte si perdono anche i propri figli.
La malagiustizia quando colpisce lascia sempre il segno. È sempre più chiaro che ogni errore giudiziario crea nuove povertà. La vittima di malagiustizia si trova sola e con la voglia di gridare la sua innocenza, ma non sa a chi rivolgersi, come a suo tempo è stato per me.”
Così continua Mario Caizzone: “La promessa che ho fatto a me stesso, se fossi uscito vivo da questa vicenda, è stata quella di dedicare una parte del mio tempo ad aiutare gli altri e creare un’istituzione per le persone in difficoltà come lo ero stato io, dove poter rivolgersi e ricevere assistenza a titolo gratuito.
La triste realtà è che nessuno si occupa delle conseguenze di una condanna ingiusta inflitta ad un innocente, come nessuno si preoccupa di una sentenza in materia civile che ingiustamente riduce un soggetto allo stremo economico. In entrambi i casi il risultato finale è l’annientamento della persona e, a volte, dei suoi affetti.
In questi anni si sono rivolte oltre 9.000 persone alla nostra associazione, che si ritenevano vittime di malagiustizia: oltre il 65% di chi si rivolge alla nostra associazione ha problemi con i propri legali; infatti, molti degli ex legali hanno pignorato l’abitazione o il quinto dello stipendio/pensione dell’assistito.
Sono diverse le categorie che si sono rivolte alla nostra associazione negli anni:
- persone appartenenti alle forze dell’ordine;
- imprenditori, anche di grandi realtà;
- professionisti, tra cui anche avvocati che si ritengono vittime di malagiustizia o di errori giudiziari.
Oggi, dopo 9 anni di attività, l’Associazione riceve una media di 8-10 telefonate al giorno, 5-6 mail al giorno e oltre 20.000 visualizzazioni al mese sul nostro sito. Questo fa capire qual è il disagio sociale in cui vivono tante famiglie.
In questi anni di attività, AIVM ha ricevuto migliaia di segnalazioni, nonostante non abbia investito nulla in comunicazione e pubblicità. Chi ha contattato l’associazione lo ha fatto perché ha trovato da solo questa strada, a fronte della mancanza di altri riferimenti.”
“Ci tengo a sottolineare come la nostra attività sia di puro sostegno e consiglio e non intenda in alcun modo sostituirsi all’attività professionale di chi è deputato ad occuparsi di giustizia. È proprio per questo motivo che AIVM non ha mai chiesto alcun sostegno diretto da parte delle istituzioni.
Noi intendiamo stimolare le istituzioni affinché si occupino delle vittime di malagiustizia e costruiscano strumenti per accompagnarle in percorsi che spesso si rivelano drammatici e senza concrete vie d’uscita.
In occasione del nono anniversario di AIVM, rinnoviamo la nostra volontà di farci carico di un’azione di affiancamento delle vittime affinché non perdano la necessaria fiducia nelle istituzioni e la speranza di poter vedere riconosciuti i propri diritti.” – conclude Mario Caizzone, Presidente di AIVM.
Se ti hanno colpito le parole del Presidente, ti segnaliamo questa nostra intervista con Giovanni Maria Jacobazzi, uno dei massimi esperti di comunicazione giudiziaria in Italia.