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Ministero Della Giustizia

Che cos’è il Ministero della Giustizia? Quali sono le sue funzioni, e come è organizzato? Scoprilo con il nostro glossario giuridico.


Cos’è Il Ministero Della Giustizia

Il Ministero della Giustizia è uno dei ministeri del Governo italiano. Esso si occupa dell’organizzazione giudiziaria, ossia dell’organizzazione e del funzionamento dei servizi relativi alla giustizia, della gestione amministrativa del personale e dello studio degli interventi normativi nel settore di competenza.

Svolge funzioni amministrative che riguardano la giurisdizione civile  e penale come, per esempio, la vigilanza sull’attività degli ordini professionali, l’amministrazione del casellario, la gestione degli archivi notarili e la gestione delle domande di grazia da proporre al Presidente della Repubblica.

Cenni Storici

La storia del Ministero segue tutto il corso della storia d’Italia: nel 1861, al nascere del primo Governo del Regno d’Italia, il Ministro di Grazia e Giustizia e Affari Ecclesiastici (il Ministero, all’epoca, si occupava anche delle attività legate all’ambito religioso ed ecclesiastico) si chiamava Giovanni Battista Cassinis.

Durante il Ventennio, il Ministero venne rinominato “di Grazia e Giustizia”. Vale la pena sottolineare l’importanza che assume la parola “Grazia”, collocata prima di “Giustizia”: la “Grazia” è un istituto antichissimo, che rimarca il primato del Sovrano, il quale, appunto, può concedere la “Grazia”, rispetto alla “Giustizia”.

Con la caduta del Regime, il Ministero subisce varie riforme: nel 1958 avviene la sottrazione dei poteri di reclutamento, nomina, trasferimento e controllo delle carriere dei magistrati.

Questi poteri vengono assegnati al neo-istituito Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). La riforma si poneva lo scopo di separare definitivamente il potere giudiziario da quello esecutivo.

Nel 1999 il Ministero cambia nome, assumendo quello attuale (“Ministero della Giustizia”).

Le Funzioni

Le funzioni del Ministero della Giustizia sono le seguenti:

  • Organizzazione degli Uffici giudiziari: i Tribunali, le Corti d’appello ed i servizi che consentono il corretto svolgimento dei processi (cancellerie, segreterie ecc.);
  • Gestione delle strutture penitenziarie di Stato. La Polizia penitenziaria dipende direttamente dal Ministero della Giustizia;
  • Gestione delle strutture di detenzione minorile (i cosiddetti riformatori) e gestione dei servizi a tutela del minore che versi in gravi difficoltà (perdita della famiglia, adozione, affidamento ecc.);
  • Gestione degli archivi notarili, in cui vengono depositati, per esempio, i testamenti;
  • Vigilanza sugli ordini ed i collegi professionali (avvocati, notai, medici, ingegneri ecc.);
  • Amministrazione del casellario giudiziale (banca dati in cui sono iscritte le condanne);
  • Cura della pubblicazione degli atti normativi sulla Gazzetta Ufficiale (G.U.) della Repubblica;
  • Studio e supervisione delle modifiche al codice penale e civile, nonché ai codici di procedura, sia penale che civile.

L’Organizzazione

A capo del Ministero c’è il Ministro della Giustizia, l’unico ad avere rilievo costituzionale.

L’articolo 110 della Costituzione, infatti, gli assegna il compito di curare “l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.”

L’organizzazione del Ministero è invece disciplinata dal DPR (Decreto del presidente della Repubblica) del 6 marzo 2001, n.55.

Il Ministero della Giustizia si compone di diversi dipartimenti, i quali si occupano di uno o più settori che riguardano l’amministrazione della giustizia. Al capo di ogni dipartimento è posto un dirigente generale, affiancato da due vice. I dipartimenti sono i seguenti:

  • Dipartimento per gli affari di giustizia (DAG);
  • Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi (DOG);
  • Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità (DGM);
  • Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP).

Oltre ai dipartimenti, vi sono uffici che collaborano direttamente con il ministro e lo aiutano a svolgere diverse funzioni:

  • Segreteria del ministro;
  • Gabinetto del ministro;
  • Ufficio legislativo;
  • Ispettorato generale;
  • Ufficio per il coordinamento dell’attività internazionale;
  • servizio del controllo interno;
  • Portavoce del ministro;
  • Ufficio stampa e informazione.

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