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Può L’Amore Di Un Padre Superare Un Ordine Di Un Giudice | aivm.it

AIVM racconta la storia di due ex coniugi coinvolti in un processo civile, che ha visto come oggetto principale l’affidamento e la cura del figlio.

Il piccolo A., minore affetto da una malattia congenita, in seguito al divorzio dei genitori è stato affidato ad entrambi e vive stabilmente con la madre. Il padre ha il diritto di vedere il figlio ad intervalli regolari decisi da un provvedimento esecutivo del giudice.

Dopo una serie di incontri il padre di A. nota che il bambino è sempre più pallido e secondo lui  non ha una forma peso adeguata alla sua età. Di conseguenza i rapporti tra i due coniugi iniziano ad incrinarsi perché il padre imputa alla madre la condizione del figlio, ritenendo sia dovuta ad una scorretta alimentazione.

Il piccolo A. viene sottoposto a controlli sanitari che però non evidenziano anomalie alimentari.

La situazione precipita quando il padre di A. è costretto a portare d’urgenza in ospedale A. che sarebbe svenuto in seguito ad una mancanza di zuccheri. Per sicurezza il piccolo A. viene ricoverato in ospedale per una notte, cosa che rende impossibile al padre di riportare A. alla madre nei tempi stabiliti. Il padre allora, consapevole di non aver ottemperato al provvedimento del giudice, avvisa la forze di polizia, il giudice e la ex moglie del ricovero del figlio.

Dopo quanto accaduto il bambino viene riconsegnato alla madre, che non viene considerata direttamente responsabile della situazione di salute del figlio.

Nonostante il padre avesse agito nel modo corretto portando d’urgenza il figlio alla struttura ospedaliera, le autorità competenti, in via preliminare, decidono di sospendere il diritto paterno alla visita di A. poichè il giorno dell’accaduto l’uomo non ha effettivamente riportato il figlio presso la casa della madre all’orario stabilito, violando così le prescrizioni del giudice.

(In merito alla mancata esecuzione dolosa dei provvedimenti del giudice vedi Link Glossario Giuridico).

Per questo motivo la madre di A. coinvolge il suo ex consorte in un processo civile accusandolo di non aver rispettato gli accordi sulla custodia del figlio determinati dal giudice; aggiungendo di non essere stata avvisata su quanto stava accadendo al figlio durante il ricovero in ospedale.

Il padre del piccolo A. ha però le prove che possono scagionarlo: dimostra di aver inviato dei messaggi alla ex moglie per avvertirla e di aver preventivamente informato chi di dovere su quanto stava accadendo al proprio figlio.

In seguito a queste accuse il padre di A. decide di denunciare a sua volta la ex consorte accusandola di frode processuale. A distanza di un anno dall’accaduto il padre del piccolo A. viene assolto dalle accuse dell’ex moglie.

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